Pianta di pomodoro: protagonista degli orti familiari.
In questo articolo parleremo dell’origine e delle principali caratteristiche della pianta di pomodoro.
Il pomodoro è l’ortaggio che sicuramente più degli altri caratterizza la cucina italiana.
Questo ortaggio però non è originario delle nostre zone ma proviene dall’America Centrale.
In origine poi il pomodoro non era rosso ma giallo, da cui la definizione di “pomo d’oro”.
La parte commestibile della pianta è il frutto, o bacca che, a seconda della tipologia e della varietà, ha forme e dimensioni diverse.
Il frutto a maturazione diventa di un bel colore rosso, più o meno intenso; alcune varietà possono essere giallo/arancione o rosso/nero.
La buccia ha consistenza e spessore variabili sempre in funzione della varietà e racchiude la polpa.
> Come coltivare i pomodori in vaso
Il colore del pomodoro non è dato dalla buccia ma dai pigmenti coloranti presenti nella polpa: nel caso sia rosso il colore è dato dal licopene; nel caso sia giallo o arancione è dato dal beta-carotene.
I fiori sono costituiti da una corolla di colore giallo formata da 5-6 petali uniti alla base, contenuta da 5 sepali (petali modificati) saldai tra loro.
Sono ermafroditi, contengono cioè sia la parte riproduttiva femminile (ovario, stilo e stimma) che quella maschile (antera).
La fioritura del pomodoro avviene pian piano e i primi fiori ad aprirsi sono quelli prossimi all’attaccatura del palco sul fusto.
L’impollinazione avviene quasi sempre per contatto del polline di un fiore con il suo stesso stimma, ma non mancano casi di impollinazioni incrociate.
Il fusto della pianta è inizialmente eretto, poi, non essendo in grado di sostenere il peso dei frutti, se non viene sorretto da un tutore tende a scendere.
> Come curare i pomodori con il metodo biodinamico
Ci sono varietà a sviluppo indeterminato le quali continuano a crescere per tutta la vita della pianta raggiungendo anche i 2-3 metri di altezza, e a sviluppo determinato che arrestano la loro crescita spontaneamente dopo aver emesso un certo numero di fiori.
Le foglie sono costituite da una struttura principale detta rachide, sulla quale si inseriscono le foglie.
Sul fusto e sulle foglie sono presenti minuscoli peli collegati a ghiandole che contengono una sostanza verde giallastro, dal tipico odore, che è responsabile delle macchie su mani e vestiti.
L’apparato radicale del pomodoro è del tipo fittonante, è cioè costituito da una radice principale, o fittone, che si può anche spingere sino a 1-1.2 metri di profondità.
Da questa si dividono numerose radichette secondarie attorno ai primi 20-30 cm di profondità che ancorano la pianta al suolo e assorbono acqua e elementi nutritivi.
Questo ortaggio predilige climi caldi e temperati e quindi gran parte del nostro territorio è adatta alla sua coltivazione.
Per lo più la coltura si attua in pieno campo, da metà primavera a inizio autunno.
I valori minimi per la germinazione sono 12-13° C mentre quelli adatti allo sviluppo della pianta sono 22-26° C diurni.
Si sconsiglia di coltivare il pomodoro in posizioni anche parzialmente ombreggiate poiché risulterebbe compromessa qualità e quantità dei pomodori.
E’ una pianta che si adatta ad ogni tipo di terreno, ma predilige quelli sciolti o di medio impasto, ricchi di sostanza organica e ben lavorati in profondità.
Poco adatti sono invece i suoli pesanti e quelli dove l’acqua ristagna. Il pH del terreno più idoneo a questa coltura deve essere più neutro possibile (7-7,5) anche se si adatta a pH compresi tra 5,5 e 8.
Si sconsiglia di coltivare il pomodoro per più di 2 anni nella stessa aiola o in aiole che abbiano ospitato piante della stessa famiglia botanica (patata, peperone, melanzana) poiché è un ortaggio molto esigente dal punto di vista nutrizionale e provoca quindi un impoverimento del terreno sul quale viene coltivato.
Coltivare il pomodoro molti anni nello stesso punto provoca inoltre un calo delle produzioni e della qualità del prodotto.
Abiti in Veneto e vuoi realizzare il tuo orto biodinamico? Richiedi una Consulenza!
« Come curare i pomodori con il metodo biodinamico Coltivare il pomodoro in orto biodinamico »