Il vilucchio, erba infestante dell’azienda agricola.
Il vilucchio (Convolvulus arvensis) è un tipo di erba infestante perenne di origine euroasiatica appartenente alla famiglia delle Convolvulacee.
E’ diffusa in tutto il mondo, soprattutto nelle aree temperate e calde.
Si sviluppa in tutti i tipi di suolo, ma predilige quelli limosi, profondi, freschi, permeabili, ricchi di elementi nutritivi.
Infesta gli incolti e le colture, in particolare quelle pluriennali (frutteti e vigneti) e quelle erbacee a sviluppo primaverile-estivo in cui in genere non si praticano arature profonde ma solo minime lavorazioni.
La competizione nei confronti delle colture è assai elevata a causa della sua capacità di arrampicarsi e “soffocarle”, il suo apparato radicale emette poi delle sostanze (essudati fenolici) che contrastano lo sviluppo degli apparati radicali delle altre specie. E’ annoverata tra le 15 infestanti più diffuse e dannose al mondo.
Caratteristiche Botaniche del Vilucchio
- Radici. L’apparato radicale è formato da rizomi biancastri prodotti dall’ingrossamento delle radici, portanti gemme in grado di sviluppare ricacci e nuove piante.
- Fusti. Sono sottili, esagonali con angoli arrotondati, strisciano sul terreno e sono in grado di arrampicarsi su altre piante o su tutori. La parte aerea è molto ramificata, fogliosa e può crescere oltre il metro e mezzo.
- Foglie. Le prime a formarsi sono ovali, arrotondate in punta e con lobi appuntiti alla base. Le successive sono a forma di dardo, portate da piccioli di circa 20 mm di lunghezza. Le foglie delle piante adulte sono alternate e senza peli, di colore verde e di forma molto variabile.
- Fiori. Generalmente solitari, sono portati all’ascella delle foglie mediane da lunghi peduncoli. Hanno petali saldati tra loro che formano corolle a imbuto e presentano una colorazione variabile dal rosa al bianco.
- Frutti. Sono capsule contenenti 1-4 semi che maturano circa due mesi dopo la fioritura.
- Semi. Prodotti in numero di 25-600 per ogni pianta, sono di medie dimensioni, duri e impermeabili all’acqua. Possono rimanere vitali nel terreno fino a 20 anni.
Il ciclo vitale del vilucchio è perenne e a sviluppo primaverile – estivo, talvolta anche autunnale.
I semi germinano nel corso della primavera e anche durante l’autunno, indipendentemente da uno stimolo luminoso.
Le plantule nate da seme sono in grado di dare vita a una nuova pianta per via vegetativa circa 40 giorni dopo l’emergenza.
I ricacci vegetativi emergono durante il periodo primaverile, ma possono ricomparire anche nel corso dell’autunno.
I fiori sbocciano solo mezza giornata da maggio a ottobre, 1-2 mesi dopo l’emergenza della pianta.
La difesa preventiva al Vilucchio
Nei seminativi le lavorazioni profonde sfavoriscono lo sviluppo di questa infestante, mentre negli incolti e nelle coltivazioni arboree si sfruttano talvolta i mezzi naturali di contenimento come attacchi parassitari di oidio, alcune specie di larve di lepidotteri e di acari fitofagi.
L’adozione della tecnica della falsa semina utilizzando la costellazione del leone con la devitalizzazione chimica dei ricacci durante la primavera, risulta comunque il metodo preventivo più efficace di lotta verso il Vilucchio prima dell’insediamento di una nuova coltura.
La lotta diretta al Vilucchio
Mezzi fisici e meccanici.
La pacciamatura è in grado di sortire buoni risultati nelle colture arboree (frutteti e vigneti) ed erbacee (carciofo, fragola) qualora sia effettuata con materiali plastici resistenti al sollevamento e alla rottura.
Le lavorazioni meccaniche devono essere effettuate più volte tra le file delle colture con sarchiatrici a utensili rotativi.
Le lavorazioni manuali (zappature e scerbature) oltre a essere onerose non sortiscono in genere buoni risultati, se non limitatamente in prossimità dei fiori della pacciamatura. Gli sfalci ripetuti e le concimazioni del prato sono utili nei frutteti e nei vigneti qualora si pratichi l’inerbimento.
Metodo Biodinamico contro l’infestazione di Vilucchio
Fare il macerato di vilucchio la macerazione sviluppa tossine ed enzimi naturali che inibiscono, in modo selettivo, solo le piante con cui i macerati sono stati preparati.
Importante distribuire la soluzione ricavata tramite spruzzatura sul terreno per tre sere consecutive avendo cura di coprire uniformemente il terreno e con la luna in cancro.
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