Sorbus domestica
Il Sorbus domestica è un’essenza che appartiene alla famiglia botanica delle Rosaceae del genere Sorbus. E’ originario dell’Europa meridionale, cresce spontaneo nei nostro boschi anche se è raro incontrarlo poiché è a lenta crescita e necessita di una buona illuminazione. E’ un albero longevo che può diventare pluricentenario. Un tempo era coltivato per i suoi frutti che possono avere forma allungata, come piccole pere, oppure tonda, come piccole mele.
Il Sorbo predilige terreni calcarei ma piò essere coltivato anche in terreni argillosi e compatti purché privi di ristagno idrico.
Il Sorbo è un albero a foglia caduca e raggiunge un’altezza di 10 – 12 metri e più raramente anche 20 metri.
Le foglie compaiono alla fine della primavera, sono imparipennate e lunghe fino a 20 cm, sono composte da tante foglioline (13-15), sono lanceolate, seghettate, verdi sopra e tendenti al bianco nella pagina inferiore.
La chioma può essere di forma tonda oppure a piramide, in aprile – maggio sbocciano i fiori ermafroditi, di colore bianco e con 5 petali e riuniti in infiorescenze.
I frutti, detti sorbe, sono di colore che va dal verde al giallo e infine al rosso, sono di apparenza invitante ma dal sapore astringente e immangiabili per la forte presenza di tannini. Le sorbe vanno sottoposte al processo di ammezzimento, vengono cioè disposte su strati di paglia asciutta in locali freddi affinché maturino e si ammorbidiscano.
Dopo l’ammezzimento le sorbe diventano dolci e profumate con polpa molle e farinosa, la buccia assume un color bruno scuro non particolarmente bella da vedere.
Da qui il detto “col tempo e con la paglia maturano le sorbe”, ci vuole pazienza per avere risultati. Le sorbe si raccolgono nel periodo autunnale, tra settembre e ottobre, quando cadono da sole e possono essere raccolte direttamente da terra.
I frutti possono essere consumati quando diventano morbidi e dolci sia crudi che cotti in gustosissime marmellate, se ne sconsiglia l’uso se si soffre di stipsi.
Dato che i frutti sono molto dolci e morbidi si può fare una passata con la polpa fresca che, se messa in vasetti sterilizzati a bagnomaria per il sottovuoto, può essere consumata anche dopo diverso tempo.
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