Cercis siliquastrum
Il Cercis siliquastrum è un’essenza che appartiene alla famiglia botanica delle Fabaceae.
Deve il suo nome, Albero di Giuda, dalla regione della Giudea dalla quale ha origine. È legato a diverse leggende del primo Cristianesimo una su tutte quella che narra che proprio sotto quell’albero, Giuda abbia dato l’ultimo bacio a Gesù e successivamente in preda al rimorso si sia impiccato.
Si è velocemente diffuso in tutto il bacino del Mediterraneo, in Europa, in Africa nord occidentale e in Asia occidentale.
Cresce spontaneamente nei boschi poco fitti, viene coltivato nei parchi, nei giardini e lungo i viali per la sua resistenza agli agenti inquinanti, predilige terreni calcarei, sassosi con un buon drenaggio ma si adatta bene anche alle altre tipologie di terreno.
Di dimensioni contenute cresce fino ai 4 / 5 metri ma, se in condizioni climatiche favorevoli, può arrivare anche fino agli 8 / 10 metri di altezza. Preferisce un’esposizione in pieno sole, protetta dai venti, il suo ambiente ideale è quello della pianura.
È un albero che è principalmente noto per la sua bellissima fioritura, i suoi fiori di un intenso colore lilla tendente al viola porpora appaiono sui rami più vecchi e sulla corteccia del tronco. I fiori si presentano in mazzetti (corimbi) di 3 – 4 fiori ciascuno, hanno un peduncolo lungo quanto il fiore stesso, sbocciano prima delle foglie, nei mesi di aprile / maggio e permangono fino alla comparsa delle prime foglioline.
Le foglie hanno una forma a cuore o a rene, si presentano alterne sull’albero, dall’aspetto lucido sula pagina superiore e opache su quella inferiore, di un bel colore verde chiaro, raggiungono anche i 10 cm di diametro e hanno i margini lisci.
Dai fiori si sviluppano i frutti che sono dei baccelli (silique) che assumono diverse colorazioni in base alla loro maturazione: dapprima sono verdi, poi violacei e infine marroni, persistono sulla pianta fino alla fioritura successiva. Ciascun baccello contiene una decina di semi marroni.
I fiori sono commestibili, vanno raccolti quando sono ancora chiusi mantenendo intatto il mazzetto e asportando solo il peduncolo legnoso. Si consiglia di lasciare, per breve tempo, i fiori su un contenitore in modo da permettere che i minuscoli insetti che potrebbero esserci all’interno possano allontanarsi, anche se difficilmente i boccioli chiusi contengono insetti.
In cucina possono essere usati sia per le loro caratteristiche cromatiche che per il loro sapore leggermente asprigno, sono ottimi nelle frittate, aggiunte ai ripieni sia nelle preparazioni dolci che salate. Anche i baccelli sono commestibili quando sono ancora verdi e di 2/4 cm di lunghezza, possono essere cotti e consumati come faremmo con i fagiolini.
La moltiplicazione avviene per seme, ma per avere un’esemplare da mettere in pieno campo si devono aspettare almeno 2/3 anni.