Quando ci si accosta a un’attività come il giardinaggio biologico, è fondamentale prestare attenzione alla quantità di acqua corretta che si utilizza per irrigare il proprio orto o giardino biodinamico.
Ecco alcuni consigli su come irrigare il giardino biodinamico.
Nei piccoli orti con buona disponibilità di acqua spesso si commette l’errore di usarne troppa e a causa delle irrigazioni eccessive le piante non estendono le radici in profondità, essendo sollecitate a formarle solo superficialmente. In queste condizioni le piante sono maggiormente soggette a patire carenze idriche o fenomeni di asfissia. Invece, quando il terreno è in buone condizioni, cioè non è compattato anche a causa di frequenti irrigazioni, gli ortaggi sono in grado di esplorare in profondità il terreno alla ricerca di acqua. Quindi dopo che la pianta è germogliata o ha superato lo stress del trapianto è bene porre attenzione a non eccedere con la quantità di acqua che si usa per irrigarla.
Le irrigazioni eccessive possono causare anche altri danni, quali caduta dei fiori, spaccatura dei frutti, una maggiore suscettibilità ai patogeni e ai parassiti, e sofferenze della pianta causate dalle condizioni di vita del suo apparato radicale.
Inoltre non va dimenticato che gli ortaggi troppo irrigati presentano un minor contenuto in vitamine e zuccheri e un maggior contenuto in acqua e, di conseguenza, sono meno gustosi.
Senza contare i danni ecologici causati dallo spreco di una risorsa come l’acqua. Per evitare eccessi è opportuno tenere sotto controllo la quantità di acqua usata per irrigare il giardino. È più semplice farlo se la si preleva da un serbatoio invece che usare quella che proviene da un pozzo o dall’acquedotto. Inoltre l’impiego diretto di queste acque (che generalmente sono fredde) ha il problema di provocare shock termici alla pianta.
L’acqua dell’acquedotto ha anche lo svantaggio di contenere del cloro, un elemento tossico per i vegetali. Con l’uso del serbatoio il cloro evapora e l’acqua si riscalda raggiungendo temperature ottimali per l’irrigazione cioè fra i 16 e i 21° C. Se il serbatoio raccoglie l’acqua piovana l’irrigazione è ancora più ecologica. I consumi effettivi dipendono poi da molti fattori: condizioni del suolo, presenza di ortaggi che richiedono più o meno acqua, stadio vegetativo delle colture e condizioni meteorologiche (soprattutto temperature medie, vento ed irraggiamento solare…).
Le piogge contribuiscono al raggiungimento della quantità di acqua necessaria: per conoscere il loro contributo serve sapere che ogni millimetro di pioggia corrisponde ad 1 litro di acqua per metro quadro (es. 8 mm = 8 litri).
Per controllare l’entità delle precipitazioni si usa il pluviometro (che potete trovare in vendita nei negozi di agricoltura e giardinaggio).
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