CONOSCERE I FUNGHI DEL TERRENO

on Ottobre 30 | in Cura delle Piante, Giardino Biodinamico | by | with No Comments

L’agricoltura, che da millenni accompagna l’uomo nella sua evoluzione, si è anch’essa continuamente modificata ed adeguata alle nuove esigenze produttive ed alimentari provocate dall’aumento della popolazione e dalla concorrenza.

In questo campo i più grandi “nemici” dell’uomo, dalla nascita dell’agricoltura ad oggi, risultano essere i parassiti delle colture; così l’agricoltore ha sempre dovuto essere in competizione essi e l’esigenza di difendersi lo ha portato a ricercare nuove tecniche sia agronomiche che chimiche contro le avversità.

L’introduzione di questa scienza ha portato risultati spettacolari nel campo agricolo (a cominciare dall’aumento di produzione); ma l’abuso dei presidi sanitari ha creato e crea seri problemi per quanto riguarda la salute dell’uomo e dell’ambiente.

In questi ultimi anni, tecnici del settore e consumatori progressivamente hanno preso coscienza delle problematiche connesse all’uso dei prodotti chimici; di conseguenza, nel mercato si ricerca sempre più il prodotto coltivato biologicamente.

Proprio in questo contesto si inserisce l’utilizzo di mezzi biologici, come gli antagonisti (tra cui i funghi), per la difesa delle colture da malattie e parassiti; mezzi che attualmente stanno fornendo risultati tali da sostituirsi, in certi casi, alla chimica.

Lo scopo principale che questa tesi si propone è di illustrare e dare indicazioni preliminari sul meccanismo d’azione di due funghi antagonisti: Trichoderma harzianum e Gliocladium virens, di cui è nota l’efficacia in campo contro alcuni patogeni, il tutto si affronta con la lotta biologica.

Trichoderma harzianum

tricoderma herzianum

Gliocladium virens

Gliocladium virens

Per lotta biologica si intende l’insieme di tecniche agronomiche atte alla conservazione e all’uso degli antagonismi esistenti in natura, con la finalità di controllare la densità delle popolazioni fitofaghe e fitoparassite cercando di limitarle, ossia di mantenerle al di sotto della soglia economica di danno.

Nei decenni passati gli studi sugli antagonisti sono stati focalizzati soprattutto sulla lotta ai fitofagi (ad esempio antocordi vs psilla);

antocordi

più recentemente, gli studi hanno puntato alla ricerca di antagonisti sia micro che macro dei patogeni.

In particolare la ricerca di microrganismi antagonisti risulta molto complicata: si parte dal presupposto che in natura esistano già tali manifestazioni che svolgono azione repressiva nei confronti di una data malattia, anche in presenza di condizioni favorevoli allo sviluppo del patogeno e di colture ospiti suscettibili. Tale azione repressiva nei confronti di una avversità viene identificata nella elevata densità di alcuni particolari microrganismi, che possono essere batteri (Pseudomonas, Streptomices…) o funghi (Trichoderma e Gliocladium).

Le sperimentazioni sull’attività antagonistica vengono eseguite su diversi campi d’azione: trattamenti al terreno (settore dove si trovano maggiori risultati in quanto è l’habitat dei miceti antagonisti); applicazione su seme; lotta ai patogeni sulla parte epigea (settore più arretrato perché qui non si ricreano condizioni stabili come nel terreno); utilizzo del prodotto vegetale in post-raccolta nelle derrate vegetali.

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