Il Ciavardello, o Sorbus torminalis, è uno di quegli alberi che è raro vedere nei giardini eppure ha una ricca fioritura profumata, frutti commestibili e decorativi, foglie insolite e interessanti. Infatti, diversamente da quelle di molti altri sorbi, le foglie, che per la forma ricordano quelle di un acero, sono semplici anziché composte. In autunno a seconda del tipo di terreno e delle innaffiature, assumono colori diversi, in suoli tendenzialmente umidi e calcarei si tingono soprattutto di giallo, mentre in quelli tendenzialmente aridi e neutri oppure acidi possono virare al rosso, all’arancio, al viola.
Bello e di dimensioni contenute, il Sorbus torminalis è un albero adatto ai piccoli giardini, soprattutto di mezza collina, in questi spazi sta bene messo a dimora in un angolo un po’ distante da casa, in modo che in autunno si possa godere dello spettacolo offerto dalla sua coloratissima chioma.
Se ne può piantare solo un esemplare oppure, se c’è spazio, anche tre o cinque per formare un boschetto. Tutto attorno si può creare un prato naturale rustico, da tagliare poche volte l’anno, che darà quindi l’idea che il Ciavardello sia “scappato” dal bosco.
Si possono abbinare nelle vicinanze alcuni Berberis o, come succede in natura, alcune piante di Lantana (Viburnum lantana), di Cicerchia nera (Lathyrus niger) e di Litospemo (Lithospermum purpurocaeruleum).
Tutte piante robuste particolarmente indicate per giardini vissuti soprattutto durante le vacanze e i week-end, che hanno quindi necessità di poche cure e attenzioni.
Berberis |
Viburnum lantana |
Lathyrus niger |
Lithospermum purpurocaeruleum |
Le sue esigenze
Esposizione. Sorbus torminalis è una pianta robusta che può venire coltivata in tutta Italia, sia al sole (al Nord enei climi freschi) sia a mezz’ombra (al Sud e nelle zone siccitose).
Temperatura. Albero rustico, resiste sino a -15/-20°C; sopporta bene anche il caldo: non ha problemi quando il termometro segna valori attorno a 35-40°C:
Terreno. È indifferente al pH del terreno, adattandosi sia ai suoli acidi sia calcarei; ha comunque una leggera preferenza per i substrati da neutri a subacidi.
Innaffiature. Va bagnato bene al momento della messa a dimora. In seguito, se si vuole che l’albero cresca velocemente, almeno nei primi anni va annaffiato una volta a settimana da aprile ad agosto.
Concimazioni. Sempre per favorire una crescita veloce, da aprile a ottobre, va nutrito una volta al mese con un prodotto a base azotata. È necessario somministrare una quantità di fertilizzante inferiore a quelle consigliate sulla confezione per evitare il rischio di ustioni a livello radicale, che potrebbero uccidere la pianta.
Messa a dimora. L’ideale è eseguirla a inizio autunno, verso metà settembre. Si scava una buca profonda il doppio della zolla e la si riempie con terriccio lavorato in precedenza in modo che risulti friabile e ben sminuzzato.
Potatura. Eliminare semplicemente i rami secchi, morti o fuori forma.
Propagazione. In primavera si possono interrare i semi precedentemente stratificati, cioè conservati per tutto l’inverno in sabbia umida in un ambiente fresco. Esemplari giovani, e quindi di altezza ridotta, possono essere moltiplicati per propaggine, interrando in primavera o in autunno la parte centrale di un ramo, fissata a terra con il sostegno di un picchetto. Se si avrà cura di tenere umida la zona di terreno dove il ramo è interrato, questo radicherà nel giro di due, tre mesi.
SCHEDA TECNICA
Sorbus torminalis è un alberello deciduo con chioma densa e globosa; allo stato spontaneo raggiunge i 15 m di altezza, mentre in coltivazione si ferma a 7-8 m. In natura cresce sino a circa 800 m di quota. È noto con i nomi comuni di “pero Cerbone” per la forma dei frutti e di Ciavardello. Originario dell’Europa, Nord-Africa e Medio-Oriente, appartiene alla famiglia delle Rosaceae.
La corteccia è marrone- grigiastra, è prima liscia e poi rugosa e screpolata.
Le foglie sono semplici, alterne, lunghe 6-7 cm, hanno lamina incisa in 5-7 lobi triangolari. In autunno possono diventare gialle, arancio, rosse o viola.
I fiori sono piccoli, bianco crema, a 5 petali, profumati, sono raccolti in corimbi eretti; compaiono tra aprile e maggio.
I frutti sono dei piccoli pomi ovoidali lunghi circa 1 cm, a maturità diventano ruggine scuro; sono commestibili e hanno un sapore astringente. Rimangono sulla pianta sino a novembre-dicembre.