La Brugmansia arborea è un piccolo albero freddoloso, adatto per i giardini di mare, che d’estate si riveste di fiori imbutiformi dal profumo dolce, particolarmente inteso all’alba e al tramonto. La meraviglia della fioritura ricompensa della fatica di doverla spostare, con l’abbassamento delle temperature, in un luogo riparato, come si fa con gli agrumi, poiché teme il freddo.
In ogni caso, per la fragranza dolce e intensa dei suoi fiori, che ricorda quella dei narcisi, è opportuno collocare questo alberello nelle zone del giardino più vissute e frequentate.
Brugmansia arborea non sta bene però vicina ad altre piante “importanti”. Se lo spazio non manca, se ne possono raggruppare da tre a sette per formare un magico boschetto quando dai rami pendono i fiori imbutiformi. In alternativa, la si può far diventare l’elemento centrale di un’aiuola o di una bordura. In questo caso, poiché tende a produrre la vegetazione piuttosto verso l’alto, nel luminoso sottochioma, si possono mettere a dimora esemplari di Lantana sellowiana, Convolvus cneorum e Abelia grandiflora. Da segnalare che tutte le parti di questa pianta sono molto tossiche.
Le sue esigenze
Esposizione: In Italia Brugmansia arborea può essere coltivata nelle zone costiere, dove il freddo dura solo per periodi molto brevi, ovvero dove il gelsomino e l’arancio amaro crescono senza problemi. Conviene comunque piantarla vicino a muri esposti a sud, affinché il suo legno delicato, un po’ spugnoso, non rischi di subire danni.
Temperatura. Non sopporta temperature sotto lo zero, mentre tollera i 30-35°C.
Terreno. Si adatta a qualsiasi tipo di terreno, pur preferendo quelli freschi e leggeri. Nei terreni argillosi, dove si possono tra l’altro creare pericolosi ristagni idrici, le radici potrebbero svilupparsi in modo stentato.
Innaffiature. Poiché la pianta nelle prime fasi di crescita produce una vegetazione esuberante, quasi erbacea (sviluppa fusti che ricordano quelli delle ortensie) nel primo anno dall’impianto va bagnata abbondantemente. Nelle zone più calde va innaffiata copiosamente anche negli anni successivi, così da mantenere il terreno sempre un po’ umido.
Messa a dimora. E’ meglio eseguirla in primavera in modo che la pianta possa attecchire senza correre il rischio di venire sottoposta a sbalzi di temperatura.
Concimazioni. A fine inverno, verso febbraio-marzo, le va somministrato un concime organico, tipo stallatico in pellet. A fine aprile, volendo sostenere la fioritura, si può somministrare un prodotto povero azoto e ricco di fosforo e potassio.
Potature. Man mano che si formano, vanno rimossi eventuali polloni basali che fanno assumere alla pianta un portamento cespuglioso. Solo se necessario, vanno potati i rami grossi e ben lignificati, in due fasi: riducendoli dapprima a 30-40 cm di lunghezza e, due mesi dopo, tagliandoli a filo del tronco.
Moltiplicazione. In luglio e agosto si possono prelevare polloni o talee semilegnose lunghe 30-40 cm, che vanno interrate in un substrato sabbioso stemperato con un po’ di compost.
Scheda botanica
Brugmansia arbrea è conosciuta anche con il vecchio nome di Datura arborea.
E’ un albero originario dell’America meridionale, con chioma tondeggiante, alto 2,5 – 3 m e largo 1,5 – 2. E’ coltivata per i vistosi fiori profumati, presenti nei mesi estivi. Appartiene alla famiglia delle Solanaceae.
La corteccia è rugosa e di colore verde, le foglie semipersistenti, alterne, da ellittiche a ovate, raggiungono i 20 cm di larghezza. I fiori sono penduli, imbutiformi, lunghi 15-20 cm, profumati, nella specie-tipo sono bianchi. Esistono varietà a fiore doppio o triplo, con corolle rosa, rosse, rosse con interno giallo, arancio, albicocca o gialle. I fiori in condizioni molto favorevoli, possono schiudersi sino all’autunno.
I frutti sono capsule ovoidali, di 6-7 cm di lunghezza, che si restringono verso l’apice.