Nome scientifico: Anthemis Nobilis
Famiglia: Asteraceae (ex Compositae)
Breve storia e note botaniche sulla pianta
Il nome deriva dal latino chamomilla, derivato a sua volta dal greco khamaimelon (“piccola mela”, dal profumo di alcune varietà di mele); non a caso in spagnolo la camomilla viene chiamata manzanilla, cioè melina.
Di questa pianta non si conosce l’origine, in quanto non viene citata nell’antichità; il primo riferimento è del 1500, anno in cui venne segnalata a Londra come infestante.
La camomilla romana è una pianta perenne, dal fusto tipicamente ramificato e dal portamento prostrato, che raggiunge un’altezza di 40 cm. Le foglie sono di forma appuntita, brevi e sottili, di colore verde chiaro. I fiori sono riuniti in capolini di colore bianco di 2-3 cm di diametro, portati da lunghi peduncoli e notevolmente aromatici. I tipi coltivati hanno fiori sterili, possono essere quindi riprodotti solo per divisione dei cespi.
In Piemonte vengono coltivati 20-30 ha destinati soprattutto alla distillazione.
Esigenze pedoclimatiche
La camomilla romana predilige terreni freschi, profondi, non aridi o compatti. Il terreno deve essere sciolto e ben drenato, poiché teme i ristagni idrici; vegeta bene su terreni poveri di sostanza organica, azoto e humus.
E’ pianta tipicamente eliofila, ama i climi temperati e gli inverni miti.
Tempi di semina e trapianto
Le varietà coltivate sono sterili, la propagazione avviene quindi per divisione dei cespi.
Dopo la caduta dei fiori, alla fine del ciclo vegetativo si prelevano i giovani fusti striscianti provvisti di radici; da un vecchio ceppo si ottengono circa 30 piantine. Il trapianto può essere effettuato a ottobre o alla fine dell’inverno: nel primo caso viene anticipata l’entrata in produzione, ma bisogna utilizzare un quantitativo di piantine molto più elevato, al fine di avere certezza dell’attecchimento.
Il trapianto viene effettuato a file, con distanza di 50 cm sull’interfila e 20 cm sulla fila, con una densità di circa 10 piante/mq.
Lavorazioni
Vengono effettuate scerbature e sarchiature per rompere la crosta superficiale e eliminare le infestanti; è sconsigliata la pacciamatura che impedisce ai nuovi stoloni di radicare.
Fertilizzazioni
La camomilla romana predilige terreni poco fertili, poveri di sostanza organica; l’azoto determina inoltre una prevalenza della produzione vegetativa a scapito di quella dei capolini. E’ quindi opportuno l’interramento all’impianto di una modesta quantità di letame ben maturo, in ragione di 1-1,5 kg/mq.
Prodotti
Non necessitano prodotti specifici per la difesa e la concimazione.
Cure colturali ed irrigazione
La camomilla romana va irrigata poco ma con regolarità: bisogna evitare i ristagni idrici, ma garantire un apporto costante d’acqua alla pianta specialmente nel periodo precedente la fioritura.
Evitare l’irrigazione a pioggia che determina un precoce annerimento dei capolini, con gravi ripercussioni sulla qualità del prodotto raccolto.
Avversità
E’ pianta poco soggetta alle patologie: occorre prestare solo attenzione ad eventuali attacchi di ruggine e di marciume radicale; le corrette pratiche di irrigazione sopracitate sono normalmente sufficienti ad evitare l’insorgere di questi problemi.
Prodotti per la difesa
Non necessitano prodotti specifici.
Produzione e raccolta
Il prodotto destinato alla distillazione viene sfalciato meccanicamente a fine fioritura, asportando la parte epigea: fiori, fusti e foglie.
Molto più complessa è invece la raccolta dei soli capolini, data la mancanza di macchine in grado di dare un risultato soddisfacente: si ricorre per lo più alla raccolta manuale, a fiore perfettamente asciutto, ulteriormente complicata dal fatto che i fiori hanno maturazione scalare. La resa manuale per operatore è di circa 20 kg di prodotto fresco a giornata.
La resa è di 100/150 q/ha nel caso della raccolta della pianta intera, di 30 q/ha nel caso della raccolta dei soli fiori, intesi come prodotto fresco; con l’essiccazione si ottiene una quantità di prodotto di circa 1/3.
La resa in olio essenziale è dell’ 1% sul secco.
Valori nutrizionali
L’olio essenziale di camomilla contiene: camazulene, flavonoidi, cumarina, alcool, acidi grassi, glucosidi, potassio, vitamina C.
Viene usato come antinfiammatorio, antisettico, carminativo, sedativo, antalgico, antispasmodico ed emmenagogo.
Dalla camomilla romana si ottengono ottime tisane; viene altresì utilizzata per uso esterno per lenire le pelli infiammate e per schiarire i capelli. Nell’industria alimentare entra nella preparazione di confetture, caramelle, gelati e per aromatizzare liquori.
Biodinamica
Debole concimazione di fondo all’impianto con compost ben maturo con i preparati da cumulo.
Uso regolare del cornoletame ad inizio vegetazione e cornosilice ad aprile, un mese prima del raccolto.