Le erbe infestanti
La flora spontanea, costituita da malerbe, erbacce e infestanti e che crescono in mezzo alle nostre coltivazioni, è sempre considerata in modo negativo dai coltivatori.
In effetti quando si sviluppa eccessivamente compete con le colture dell’orto in termini di acqua, di nutrienti e di luce mettendole in difficoltà: in questo caso la flora spontanea andrà contenuta.
A prescindere da questo, quelle che comunemente si chiamano malerbe sono piante delle quali non si conoscono bene proprietà e funzioni e che spesso danno nutrimento e ospitalità a molti insetti utili, nemici naturali dei parassiti delle piante o che fungono da impollinatori. Altre invece sono mangerecce, e altre ancora medicinali (tarassaco).
Alcune malerbe invece fungono da sentinelle e permettono di individuare presenze pericolose per le coltivazioni.
Attraverso lo studio delle malerbe è poi possibile studiare le caratteristiche del terreno: alcune varietà indicano una buona dotazione di principi nutritivi, altre buona struttura, altre ancora compattamento.
La maggior parte delle infestanti presenti nel nostro paese si propaga per seme, solo alcune anche per parti di pianta come rizomi, stoloni e radici tuberizzate.
Le infestanti più comuni producono quantità elevatissime di semi (anche fino a 50000 e più), pertanto la presenza di semi di infestanti può essere molto rilevante (in un campo coltivato da 10.000 a 500.000 semi per metro quadrato).
Ruolo delle erbe infestanti
Le erbe infestanti rivestono un ruolo ecologico fondamentale: la Natura si serve delle malerbe per rigenerare la fertilità del terreno. La Natura infatti si serve della sostanza organica prodotta dalle piante, dalla fauna e dai microrganismi che agiscono sugli elementi chimici presenti nel suolo: le lavorazioni del terreno invece sono eseguite dalle radici delle piante e dall’attività di fauna e microrganismi terricoli.
I terreni che producono una sola specie sono contro natura, la diversità è la regola della Natura.
Quando coltiviamo l’orto quindi forziamo il ciclo naturale imponendo lo sviluppo di una o poche specie difendendole dalla flora spontanea impedendole di nascere e riprodursi.
La condizione del terreno “nudo” non è normale per la Natura che lo coprirebbe subito con vegetazione per proteggerlo dall’erosione, dalla formazione di crosta e dalle forti radiazioni solari che influiscono negativamente sugli organismi terricoli.
La vegetazione protettiva si sviluppa dapprima con piante “pioniere”, forti e con uno sviluppo rapido le quali migliorano le caratteristiche del suolo e lo rendono ospitale per altre specie che a loro volta lo faranno con altre per raggiungere con gli anni l’equilibrio adatto a quel terreno (in pianura padana ad esempio il bosco di pianura) .
Ecco perché le malerbe degli orti sono così competitive, risultano infatti rustiche, forti e vigorose anche senza accudimenti.
Contenimento delle infestanti
Ci sono diverse tecniche per contenere le erbe infestanti, le più utilizzate a livello amatoriale sono la scerbatura, la zappatura e la pacciamatura.
La scerbatura consiste nell’estirpazione delle erbe infestanti che può essere eseguita a mano, per le infestanti più comuni, o con l’uso della zappa (non sempre possibile per il rischio di danneggiare la coltura). In questo caso bisogna porre molta attenzione quando si estirpa una pianta cresciuta molto vicino a una coltivata a non danneggiarne le radici. Dal momento che solitamente si esegue su piante sviluppate queste possono opporre molta resistenza , la forza necessaria aumenta se il terreno è molto secco.
La zappatura invece consiste nell’utilizzare la zappa per devitalizzare le infestanti tagliandole sotto il colletto e impedendo quindi l’apporto di acqua e principi nutritivi alla pianta. Tanto più grandi saranno le piante, tanto più sviluppato sarà il loro apparato radicale e tanto meno efficace la zappatura: si consiglia quindi di eseguirla su piante poco sviluppate. E’ una tecnica più veloce e più pratica della scerbatura e anche meno faticosa in quanto non è necessario lavorare accovacciati.
Le condizioni migliori per eseguire la zappatura sono quelle per cui il terreno è in tempera in quanto più facilmente lavorabile: terreni troppo umidi rischiano di compattarsi, terreni troppo secchi sono difficili da lavorare con la zappa.
Solitamente si esegue al mattino in quanto le ore di sole che seguono fanno avvizzire velocemente le piante.
Anche in questo caso occorre porre attenzione nel caso le infestanti si trovino molto vicino agli ortaggi.
Non è del tutto efficace con quelle piante che si moltiplicano anche tramite rizomi o radici tuberizzate (gramigna, stoppione, ecc) che spesso ricacciano.
La pacciamatura invece consiste nel coltivare il terreno coprendolo con materiale naturale o artificiale per impedire la crescita delle malerbe.
La pacciamatura si usa soprattutto quando si coltivano piantine trapiantate, talvolta si usa anche nella semina a postarella (a gruppi di 3-5 semi distanti 20 cm circa).
Prima di iniziare a coltivare si distende il materiale scelto per la pacciamatura con cura sul terreno, nel caso di materiale vegetale dovrebbe essere steso in uno spessore tale da impedire il passaggio dei raggi solari così da non permettere la fotosintesi delle infestanti. Nello strato vanno poi aperti i fori nei quali effettuare il trapianto delle piantine.
Se si usano teli, fogli di giornale o cartone bisogna fare attenzione che siano ben ancorati al terreno (con dei pesi o sotterrando i bordi del telo) così da non essere sollevati dal vento. E’ importante, se si utilizza questa tecnica, che il terreno sia ben preparato e livellato.
Vantaggi della pacciamatura
La pacciamatura è vantaggiosa sotto diversi aspetti. Innanzitutto impedisce che i raggi del sole raggiungano le erbe infestanti in fase di germinazione le quali non si sviluppano, inoltre attenuta l’azione dell’acqua piovana o di irrigazione, evitando che si formi la crosta.
Inoltre riduce notevolmente l’erosione e mantiene il terreno al buio, situazione favorevole per gli organismi terricoli che apportano fertilità al suolo.
Infine la pacciamatura aiuta a ridurre le perdite di acqua la quale non evapora in quanto circola poca aria e, se effettuata con materiali di colore chiaro aiuta a prevenire l’eccessivo riscaldamento del suolo, al contrario la pacciamatura con telo nero aiuta a scaldare più velocemente il terreno a fine inverno permettendo di anticipare l’inizio della coltivazione.
Svantaggi della pacciamatura
La pacciamatura però può anche portare con sé degli svantaggi come rendere più difficoltoso il ricambio d’aria nel terreno. In assenza di compattamento l’ossigeno però riesce a muoversi anche senza che vi passi aria grazie ad un fenomeno detto ‘diffusione’ che permette lo spostamento dei gas grazie alle differenze di concentrazione: le radici e gli organismi consumano ossigeno che passa per i fori della pacciamatura e si sposta grazie ai pori in base alle concentrazioni.
Inoltre la pacciamatura può talvolta richiamare ospiti indesiderati come limacce e arvicole che sotto di essa si riparano dalle intemperie. Si consiglia di tenere monitorata la situazione e se si nota la presenza di questi insetti sarà necessario intervenire per contenerli. Se sono presenti limacce si consiglia di spargere sotto lo strato pacciamante esche alimentari, nel caso delle arvicole invece si consiglia di distribuire sul terreno del macerato di sambuco nero.
CARATTERISTICHE ERBE INFESTANTI o ERBE DI CAMPAGNA
Nome volgare: amaranto comune, blito Famiglia: Amarantacee Periodo di presenza nell’orto: estate Durata del ciclo vegetativo: annuale Si propaga per: seme Numero di semi per pianta: fino a 100.000 Tipo pacciamatura efficace: qualsiasi Note: mangereccia; indicatrice di terreno con elevata dotazione di nutrienti |
Nome volgare: borsa del pastore Famiglia: Crucifere (o Brassicacee) Periodo di presenza nell’orto: autunno-inverno Durata del ciclo vegetativo: biennale Si propaga per: seme Numero di semi per pianta: fino a 40.000 Tipo pacciamatura efficace: qualsiasi Note: mangereccia, indicatrice di terreno con elevata dotazione di azoto |
Nome volgare: camomilla comune Famiglia: Composite (o Asteracee) Periodo di presenza nell’orto: inverno-primavera Durata del ciclo vegetativo: annuale Si propaga per: seme Numero di semi per pianta: fino a 5000 Tipo pacciamatura efficace: qualsiasi Note: medicinale, indicatrice di terreno compattato e con elevata dotazione in limo |
Nome volgare: centocchio comune Famiglia: Composite (o Asteracee) Periodo di presenza nell’orto: autunno-inverno Durata del ciclo vegetativo: annuale o biennale Si propaga per: seme, fusti striscinati Numero di semi per pianta: fino a 15.000 Tipo pacciamatura efficace: qualsiasi Note: mangereccia; indicatrice di terreno bene strutturato, bene idratato, ricco in azoto |
Nome volgare: erba morella, pomidorella Famiglia: Solanacee Periodo di presenza nell’orto: annuale Durata del ciclo vegetativo: annuale Si propaga per: seme Numero di semi per pianta: fino a 500 Tipo pacciamatura efficace: qualsiasi Note: indicatrice di terreno con elevata dotazione in azoto |
Nome volgare: erba porcellana Famiglia: Chenopodiacee Periodo di presenza nell’orto: estate Durata del ciclo vegetativo: annuale Si propaga per: seme Numero di semi per pianta: fino a 20.000 Tipo pacciamatura efficace: qualsiasi Note: mangereccia; indicatrice di terreno con elevata dotazione in nutrienti |
Nome volgare: farinaccio, farinello comune Famiglia: Chenopodiacee Periodo di presenza nell’orto: estate Durata del ciclo vegetativo: annuale Si propaga per: seme Numero di semi per pianta: fino a 20.000 Tipo pacciamatura efficace: qualsiasi Note: mangereccia; indicatrice di terreno con elevata dotazione in nutrienti |
Nome volgare: fienarola annua Famiglia: Graminacee (o Poacee) Periodo di presenza nell’orto: autunno-inverno-primavera Durata del ciclo vegetativo: annuale o perenne Si propaga per: seme e stoloni Numero di semi per pianta: fino a 8.000 Tipo pacciamatura efficace: teli in polietilene, polipropilene, amido di mais, fogli di giornale o cartone. Note: fiorisce tutto l’anno; indicatrice di terreno compattato |
Nome volgare: galinsoga comune Famiglia: Composite (o Asteracee) Periodo di presenza nell’orto: estate-autunno Durata del ciclo vegetativo: annuale Si propaga per: seme Numero di semi per pianta: 30.000 Tipo pacciamatura efficace: qualsiasi Note: indicatrice di terreno bene strutturato |
Nome volgare: gramigna, dente di cane Famiglia: Graminacee (o Poacee) Periodo di presenza nell’orto: primavera-estate-autunno Durata del ciclo vegetativo: perenne Si propaga per: seme, fusti striscianti, rizomi Numero di semi per pianta: fino a 20.000 Tipo pacciamatura efficace: teli in polietilene i polipropilene Note: indicatrice di terreno compattato |
Nome volgare: grespino spinoso Famiglia: Composite (o Asteracee) Periodo di presenza nell’orto: primavera, estate e autunno Durata del ciclo vegetativo: annuale o biennale Si propaga per: seme Numero di semi per pianta: fino a 5.000 Tipo pacciamatura efficace: qualsiasi Note: mangereccia; indicatrice di terreno con elevata dotazione in limo e ben dotato di nutrienti |
Nome volgare: veronica di Persia, veronica comune Famiglia: Scrofulariacee Periodo di presenza nell’orto: autunno-inverno Durata del ciclo vegetativo: annuale Si propaga per: seme Numero di semi per pianta: fino a 100 Tipo pacciamatura efficace: qualsiasi Note: indicatrice di terreno bene strutturato |
Nome volgare: stramonio Famiglia: Solanacee Periodo di presenza nell’orto: estate Durata del ciclo vegetativo: annuale Si propaga per: seme Numero di semi per pianta: fino a 30.000 Tipo pacciamatura efficace: qualsiasi Note: tossica; medicinale, indicatrice di terreno con elevata dotazione di azoto |
Nome volgare: veronica di Persia, veronica comune Famiglia: Scrofulariacee Periodo di presenza nell’orto: autunno-inverno Durata del ciclo vegetativo: annuale Si propaga per: seme Numero di semi per pianta: fino a 100 Tipo pacciamatura efficace: qualsiasi Note: indicatrice di terreno bene strutturato |
Nome volgare: villucchio Famiglia:Convolvulacee Periodo di presenza nell’orto: primavera-estate-autunno Durata del ciclo vegetativo: perenne Si propaga per: seme, radici tuberizzate Numero di semi per pianta: fino a 600 Tipo pacciamatura efficace: teli in polietilene, polipropilene, amido di mais, fogli di giornale o cartone. Note: medicinale; preferisce i terreni ricchi di nutrienti, profondi e poco compattati. |
« Da bruco a farfalla: scoprite il miracolo della metamorfosi L’importanza dell’irrigazione »