REAZIONE E COMPOSIZIONE CHIMICA DEL TERRENO
Bassi valori di ph si registrano in regioni molto piovose e tanto più dove è minore la capacità di scambio del terreno in seguito all’esportazione delle basi di scambio dal terreno stesso. Alti valori di ph accompagnano normalmente elevati contenuti di Ca e Mg; il terreno quindi influenza oltre che nutrizionalmente anche la virulenza dei patogeni.
Ad es.
- Plasmodiophora Brassicae ha un optimum a ph= 5-6 mentre il 37% delle sue spore di resistenza germinano in terreni umidi ed acidi e solo il 2% in terreni alcalini. Innalzando il ph fino a valori di 7,2 si nota una diminuzione dell’incidenza della malattia pari al 92%.
- I Fusarium vascolari prediligono terreni da acidi a moderatamente acidi.
- Verticillium preferisce terreni da moderatamente acidi ad alcalini.
- Streptomyces scabies è favorito da ph prossimi alla neutralità.
- Phymatotrichum omnivorum è frequente in terreni neutri o leggermente alcalini.
- Rosellinia in terreni con ph=5.2
Vediamo in dettaglio l’influenza che hanno sia sui patogeni che sulle piante la somministrazione nel terreno di fertilizzanti sotto diverse forme chimiche:
- L’azoto stimola la crescita , ma favorisce tutte quelle malattie , come muffa grigia ,
marciumi molli, ecc, che ottengono vantaggio dall’aumento nella pianta di composti azotati solubili ed esaltate in più da carenze di potassio. C’è da precisare , però, che non è importante la quantità di potassio che si somministra , ma la forma chimica del concime azotato : infatti l’N-NO3 allevia il brusone parassitario del riso, l’Emintosporiosi del granturco , le Tracheofusariosi di svariate piante, l’Armillariosi , mentre l’N-NH4 allevia la ruggine del grano, l’avvizzimento batterico di tabacco, di pomodoro, il Mal del piede del grano, la Tracheofusariosi e la Fialoforosi del garofano,la Verticillosi del pomodoro. - Il potassio esalta in genere la resistenza delle piante verso i parassiti e verso stress ambientali.
- Il fosforo, il cui effetto è meno conosciuto rispetto ai due elementi precedenti, riduce l’incidenza di marciumi radicali in genere, ma aumenta la gravità della muffa grigia del pomodoro e delle tracheofusariosi del cotone.
SVILUPPO DELLE EPIDEMIE
L’epidemiologia ,o studio delle epidemie, tratta l’evoluzione quantitativa nel tempo e nello spazio delle malattie infettive in popolazioni di suscetti .
Malattie epidemiche sono malattie caratterizzate da forti variazioni di intensità nel tempo.
Malattie endemiche sono presenti costantemente in un determinato agro.
La costante associazione tra ospite nativo e patogeno provoca una mutua tolleranza , tanto è vero che violente epidemie si sviluppano in seguito a bruschi cambiamenti delle popolazioni del patogeno o della pianta ospite.
Le curve di progressione della malattia sono misure successive dell’entità della malattia espresse come proporzione di tessuto o di piante infette in funzione del tempo in scala lineare doppia e che rappresentano la progressione nel tempo delle epidemie.
Le curve del tasso di malattie invece indicano le variazioni del tasso in determinati intervalli di tempo.
Nelle epidemie si distingue una fase di latenza dall’inizio fino al punto di insorgenza della malattia che corrisponde al momento in cui la malattia non è percepita da un normale osservatore ; poi si ha la fase esponenziale e una successiva fase logistica in cui la crescita esponenziale è sensibilmente limitata dalla indisponibilità di tessuti recettivi.
Patogeni policiclici ( dette anche malattie ad interesse composto ) si moltiplicano nell’anno attraverso una serie successive di generazioni.
Patogeni monociclici ( dette anche malattie ad interesse semplice ) in cui l’inoculo presente nel terreno o sui semi all’inizio dell’anno non aumenta in modo influente sulla malattia durante la stagione vegetativa.
L’inoculo iniziale: tutte le pratiche di sradicamento del parassita (come rotazioni, esclusioni, concia del seme, disinfezione del terreno ) mirano a distruggere l’inoculo iniziale, portando cosi ad una diminuzione fino 1000 volte la quantità iniziale di inoculo. L’inoculo iniziale può essere ridotto anche adottando piante con resistenza verticale .
Il tempo , con la riduzione del tempo disponibile per la moltiplicazione del patogeno si riduce l’entità finale della malattia ottenuto con l’impiego di varietà a ciclo breve o con lo spostamento delle date di semina.
Il tasso di infezione , varia enormemente con le caratteristiche biologiche del patogeno, le condizioni ambientali, la reazione della pianta ospite. Malattie causate da patogeni con ciclo riproduttivo breve avranno tassi elevati paro ad esempio a 0,5 nel caso della peronospora della patata; pari a 0,12 nella ruggine bruna dei cereali.
PREVISIONE DELLE EPIDEMIE CON UN APPROCCIO DIVERSO
Le malattie non possono essere completamente eliminate ma solamente “gestite” in modo da contenerle entro limiti economicamente o ecologicamente accettabili. L’epidemiologia è finalizzata alla previsione dello svolgimento delle epidemie per ottimizzare scelte ed impiego di mezzi di lotta contro le stesse malattie. A tal fine si usano:
criteri globali ( o olistici ) o analitici, che si basano sui dati medi riferiti a precedenti annate considerando una sola variabile (l’entità della malattia); purtroppo è un criterio che ha scarsa validità limitata dalla sola situazione ambientale .
criteri tramite modelli di analisi di sistemi che analizzano i vari componenti del ciclo
biologico del patogeno e della malattia , modulano la risposta di ciascuno di essi al variare
dei fattori ambientali.
« È L’AMBIENTE CHE SCATENA LE MALATTIE INFETTIVE DELLE PIANTE CON L’AIUTO DELL’UOMO QUINDI LA PREVENZIONE RISULTA FONDAMENTALE Il parassitismo segnale importante come conseguenza di squilibrio »