Il parassitismo segnale importante come conseguenza di squilibrio

on Marzo 13 | in Cura delle Piante | by | with No Comments

Ha come presupposto la compresenza nell’ambiente di moltitudini di organismi che provoca ed instaura una grande varietà di interazioni biologiche intra e interspecifiche generate da:

  • relazioni ecologiche nel caso in cui non ci sia contatto fisico tra i bionti coinvolti
  • relazioni di tipo simbiotico nel caso in cui il contatto si verifichi.

RELAZIONI ECOLOGICHE SINERGICHE

Producono vantaggi per entrambi o almeno per uno dei due bionti.
Si attuano attraverso emissione di composti chimici o modificazioni dell’ambiente. L’effetto
favorevole può consistere nel creare condizioni favorevoli all’altro bionte come la disponibilità di umidità, di nutrienti o di riparo oppure con la trasformazione di alcuni substrati che possono successivamente essere utilizzati dall’altro ( METABIOSI) .

RELAZIONI ECOLOGICHE ANTAGONISTICHE

Comprendono forme di competizione per lo spazio o per i nutrienti e altri fenomeni come
ALLELOPATIE e ANTIBIOSI.
Nella competizione si hanno reciproche limitazioni di sviluppo per eccessivi addensamenti e dall’azione dannosa di piante infestanti sulle colture agrarie. Gli effetti allelopatici si hanno da parte di una specie per la produzione di sostanze tossiche, allelopatie sono anche dovute a sostanze prodotte a distanza da microrganismi nel terreno al punto da considerarli esopatogeni. Terreni repressivi sono portatori di fattori di equilibrio in cui non vi sono apportate grosse modifiche con pratiche agronomiche dove i patogeni non sopravvivono o subiscono modifiche del loro POTENZIALE DI INOCULO per effetto di forti pressioni antagonistiche. Si usano questi terreni contro il FUSARIUM , agenti di malattia vascolare. Il vuoto biologico porta alla rapida diffusione di patogeni , purtroppo anche i trattamenti antiparassitari riducono la microflora utile al FILLOPLANO.

RELAZIONI SIMBIOTICHE

Convivenza di due o più organismi in stretto contatto di cui possono beneficiare entrambi o uno solo di essi.
SIMBIOSI MUTUALISTICHE ad es. tra piante e batteri come nelle leguminose ( RIZOBIUM) e tra pianta e funghi micorizzici.
SIMBIOSI PARASSITARIE e COMMENSALISTICHE uno dei due non trae beneficio dalla
presenza dell’altro. I commensali ricavano dalle piante un supporto di nutrimento e riparo senza con ciò danneggiarle. I parassiti risiedono nella superficie delle piante (EPIFITI) o al loro interno (endofiti) e sono patogeni in grado di causare malattia. Naturalmente potrebbe essere considerato patogeno anche un fattore abiotico.
La patogenicità di un parassita si misura con la VIRULENZA, mentre la suscettibilità con la RESISTENZA. Ci sono casi in cui il patogeno si può comportare da simbionte o viceversa; c’è stato il caso di incrementi di produzione da parte di colture apparentemente sane dopo l’uso di fungicidi grazie all’eliminazione di organismi apparentemente innocui e commensali.

RAPPORTI TROFICI NEL PARASSITISMO

Tranne qualche eccezione i parassiti sono eterotrofi e si distinguono dai saprofiti per la loro capacità di introdursi nei tessuti vivi ( si nutre di specie di organismi morti o di sostanze organiche in decomposizione ). PARASSITI FACOLTATIVI sono capaci di essere all’occasione saprofiti o di crescere in mezzi di laboratorio. PARASSITI OBBIGATI vivono solo come parassiti, tra questi troviamo virus e funghi come CHYTRIDIOMYCETES , PLASMODIOPHOROMYCETES , PERONOSPORANACEAE , ALBUGINACEAE , ERYSIPHACEAE e UREDINALES. PARASSITI ECOLOGICAMENTE OBBLIGATI definisce l’incapacità in natura di svilupparsi su substrati non vivi in presenza di competitori meno specializzati, tra questi troviamo USTILAGINALES facilmente coltivabile in laboratorio. BIOTROFI dipendono dall’attività metabolica cellulare. NECROTROFI traggono nutrimento da cellule preventivamente uccise ( PHITOPHTORA INFESTANS, VENTURIA) sono caratterizzati nel loro ciclo da fasi di necrotrofismo e biotrofismo.

SPECIALIZZAZIONE PARASSITARIA

*SPECIALIZZAZIONE D’ORGANO

  • parti epigee : sono colpite da erysiphaceae, uredinales, botritis ( parassita obbligato)
  • parti ipogee : sono colpite da olpidium , rosellinia
  • fiori: sono colpiti da claviceps purpurea
  • membri legnosi: da nectria
  • frutti: da penicillium
  • tuberi: da spongospora
  • floema : è colpito da fitoplasmi
  • epidermide : colpita da erysiphaceae
  • il legno o xilema :da basidiomiceti lignicoli; su scopazzi sono in grado di insediarsi sphaerotheca
  • tracheobatteriosi: pseudomonas solanacearum
  • tracheomicosi: verticillium , fusarium oxisporium,
  • ingrossamenti di organi: plasmodiophora brassicae parassita obbligato
  • marciumi radicali: phitophtora, rizoctonia , fusarium
  • patogeni parenchimatici: pythium , phitophtora , che alternano fase di necrotrofismo e
  • biotrofismo, botrytis , nectria ( bloccano le vie xilematiche )
  • danneggiamento della cuticola : spilocaea
  • chiusura degli stomi alla luce : ruggini (basidiomiceti); oidi (ascomiceti)

SPECIALIZZAZIONE D’OSPITE

E’ importante conoscerla perché influenza la scelta della specie da coltivare. Tranne alcune eccezioni (come nel caso di ERWINIA e PSEUDOMONAS , ascessi, setticemie, fitoplasmi e virus a trasmissione persistente) la specializzazione di questo tipo si manifesta con l’incapacità del patogeno di attaccare esseri animali.
I polifagi sono in grado di attaccare molte piante appartenenti a specie diverse e tra questi troviamo virus , batteri, funghi e nematodi:
Phytophtora infestans su patata , pomodoro, e poche altre solanacee
Ophiostoma ulmi su ulmacee
Thaphrina deformans su pesco
Venturia inequalis su melo
Plasmopara viticola su vitacee
Didymella bryoniae su cucurbitacee. La definizione di specializzazione non tiene conto però della variabilità interna al rango in base alla quale i parassiti polifagi differenziano popolazioni che attaccano gruppi, singole specie o addirittura singole cultivar e non altre appartenenti alla stessa specie.

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