Che l’inverno sia generalmente la stagione migliore per la produzione di legname, ottimo e’ con il sole nella costellazione della bilancia e scorpione lo sanno bene tutti quelli che lavorano questo materiale. I succhi sono scesi, il legno dopo il taglio lavora meno. Oltre a questa ci sono inoltre altre date che hanno notevoli influssi sulle proprietà del legno.
Quella seguente, una regola davvero ampia, risale ad un passato molto lontano Tutte le indicazioni in contenute sono tutt’ora valide. Danno precise indicazioni sulle proprietà del legname da raggiungere.
Queste regole abbisognano di una “traduzione” per poter essere comprese. Ecco la spiegazione insieme con altre indicazioni ordinate secondo la qualità del legno desiderata o a seconda di ciò che si propone in una determinata data.
Legno che non si infiamma
Chi ha visitato un paese museo (a Kramsach, nel Tirolo, per esempio) con le sue costruzioni vecchie di secoli, i fienili, gli attrezzi e le loro rimesse, ha potuto certo notare le panche delle stufe, i legni per le stufe e le pentole, le palette per il pane ed i camini di legno. Strano che nessuno si chieda come abbiano potuto resistere per secoli, senza bruciare, i legni per le pentole con i quali si sollevano dalle stufe pentole e padelle incandescenti. O come mai non si incendiasse il legno posto a diretto contatto con il fuoco (camini di legno o legni per le stufe). Diventava nero, ma non si infiammava e non diventava incandescente. Forse è capitato di avere tra le mani dei fiammiferi che per nulla al mondo volevano accendersi. L’indovinello ha una risposta: ci sono tempi particolari che fanno si che i loro impulsi agiscano rendendo il legno non infiammabile.
Resiste al fuoco il legname abbattuto il primo marzo, meglio se dopo il tramonto, indipendentemente dalla posizione della luna e dal segno che essa attraversa.
Una regola strana ma valida che può essere dimostrata provandola: in passato si sono costruiti, con un simile legno, molti apparecchi, edifici di corte, fienili, costruzioni a blocchi e baite di montagna, per renderli non infiammabili.
Una casa in Tirolo che nel 1980 dall’interno si incendiò tutta, era stata costruita con un simile legno. Il metallo delle attrezzature agricole si era fuso, tanto era il calore. L’edificio in sé rimase in piedi, il legno era carbonizzato solo all’esterno. Non si è lasciato piegare nemmeno quando si cercò di farlo con i trattori. La casa dovette alla fine essere segata, tronco dopo tronco. Si poté cos’ notare che solo pochi millimetri della superficie esterna del legno erano carbonizzati, la parte interiore era rimasta intatta.
Una parte del legno è poi stata riutilizzata per la costruzione di due nuove case.
Per abbattere del legno non infiammabile, in alternativa, c’è la luna nuova, ma solo se cade nel giorno della Bilancia (accade una volta o due all’anno). Questo legname non cala e può essere lavorato subito anche senza lasciarlo seccare. Adatti sono anche l’ultimo giorno di dicembre prima della luna nuova e le ultime quarantotto ore prima della luna nuova di marzo.
Legno duro, che non marcisce
Affinché il legno non marcisca deve essere abbattuto nel corso degli ultimi due giorni di marzo, in luna calante nei Pesci. Sono giorni che non capitano tutti gli anni. In passato si faceva molta attenzione a questi giorni; come alternativa:
i giorni dell’anno nuovo, 7 gennaio, 25 gennaio, 31 gennaio e 1 e 2 febbraio. Il legno tagliato in questi sei giorni non marcisce e non si tarla.
Il legno tagliato a Capodanno e dal 31 gennaio al 2 febbraio con il passare degli anni si fa inoltre duro come pietra.
Con un legname simile si poterono costruire le fondamenta degli splendidi edifici natanti di Venezia. Se non fossero stati tagliati nel giorno giusto, la grandiosa città sarebbe già affondata. Il restauro delle fondamenta con un legno del genere sarebbe la soluzione ideale, la sua capacità di durata si lascia misurare dall’età inadatta, a lunga scadenza. Questo legno è adatto anche per passerelle e per alte costruzioni su palafitte.
Legname che non cala
Per molti usi è importante che il legno non cali, che i lsuo volume cioè non diminuisca. Questo legno va tagliato preferibilmente il giorno di S. Tommaso (21 dicembre) tra le 11 e le 12. Questo è in assoluto il miglior giorno per tagliare alberi. Con poche eccezioni, il legno va tagliato nel corso dell’inverno solo in luna calante.
Anche per tagliare legname che non cali di volume ci sono dei giorni alternativi: le sere di febbraio in luna calante dopo il tramonto del sole, il 27 settembre, mensilmente i giorni dopo la luna nuova ed i giorni della donna (15 agosto e 8 settembre, tra gli altri), se cadono nel Cancro. Anche il legno tagliato in luna nuova nel segno Bilancia non cala e può essere utilizzato subito. Il legname tagliato in febbraio dopo il tramonto diventa, inoltre, con il tempo duro come pietra.
Legna da ardere
Una delle caratteristiche del elgno è che bruci. Inoltre per ottenere legna da ardere se non si vuole dissodare l’intero bosco, sarebbe utile che il bosco rinascesse dopo.
La regola dice che per ottenere della legna con queste caratteristiche la si debba tagliare in ottobre, nel primo quarto di luna crescente, nei primi sette giorni dunque dopo la luna nuova di ottobre.
Generalmente si può affermare che la legna da ardere debba essere tagliata dopo il solstizio d’inverno in luna calante. La cima non andrebbe tagliata subito, ma lasciata un po’ di tempo giacente verso valle, per far uscire anche l’ultimo succo.
Legno per assi, per segheria e da costruzione
Per legno di assi e da segheria si addice la luna crescente nei Pesci: assi e legname così non vengono assaliti dai parassiti. Il segno dei Pesci si fa trovare in luna crescente solo tra settembre e marzo.
Legno per ponti e per barche
E’ già capitato, forse, che attraverso un ponte di legno bagnato ci sia dovuti reggere al parapetto tanto era sdrucciolevole e scivoloso. Anche delle gite in zattera possono trasformarsi in pericolose scivolate se il legno della zattera non è stato tagliato al momento giusto. Al contrario, i vecchi ponti costruiti sui ruscelli delle Alpi sono sicuri, non marciscono e sembrano destinati a durare in eterno, pur non avendo subito trattamenti di protezione.
Ora le associazioni alpine e le aziende di soggiorno nel costruire ponti in legno non badano più a questi influssi e gli escursionisti ne hanno fatto le spese. Alcuni di essi, con le articolazioni slogate, non avrebbero dovuto far ricorso al soccorso alpino, se il legno usato per la costruzione fosse stato tagliato al momento giusto.
Il legno per ponti, barche e zattere va tagliato in luna calante, in un segno d’acqua (Pesci o Cancro): non marcisce ed è sicuro.
Un tempo si badava a questa regola anche per scegliere il legno per le assi da bucato, che devono sopportare a lungo l’umidità e non essere scivolose.
Pur essendo un segno d’acqua, lo Scorpione non è adatto come momento per il taglio, in quanto il legno destinato a questi usi, diventa troppo leggero ed è preda dei parassiti.
Legno che non si fende
Il legno senza fenditure e che, fin dall’inizio, non lavori (per mobili e lavori ad intaglio), va tagliato preferibilmente nei giorni che precedono il plenilunio di novembre.
Come alternativa si può tranquillamente scegliere il 25 marzo, il 29 giugno ed il 31 dicembre. Il legno tagliato in questi tre giorni, non si fende e non si screpola; ma la cima deve cadere verso valle o, su terreno piano, rimanere un po’ più a lungo attaccata all’albero affinché fuoriescano tutti i succhi.
Il legno che deve essere usato subito per costruzione, per la ricostruzione dopo un incendio per esempio, non può assolutamente fendersi col tempo. Il tempo migliore è il 24 giugno tra le undici e le dodici (le dodici e l’una, con l’ora legale). Un tempo veniva considerato un giorno particolare: in massa i boscaioli si mettevano in marcia e per un’ora intera segavano, dando un suono particolare. Il legno veniva subito trasformato in armatura per il tetto o altro.
Il legno migliore per i ponti lo si ottiene se contemporaneamente la luna nuova si trova in Cancro. Questa regola è valida ancora oggi.
Alberi di natale
Alla fine ecco un suggerimento per la stagione del Natale: gli abeti tagliati tre giorni prima dell’undicesimo plenilunio dell’anno (quasi sempre in novembre, ma può capitare anche in dicembre), conservano molto a lungo i loro aghi. Un tempo i boscaioli imprimevano su questi alberi “il timbro della luna” e erano un pochino più costosi degli altri alberi di Natale. Anche gli abeti rossi conservano i loro aghi, ma fino a Natale dovrebbero rimanere in luoghi fresco; ugualmente, però, perdono i loro aghi prima degli abeti.
Un mio parente ha un albero di Natale simile da trent’anni e conserva ancora i suoi aghi. Io stessa conservo ancora la prima corona d’Avvento dopo il mio trasloco a Monaco avvenuto nel 1969: se un ago viene staccato, profuma ancora.
Sarebbe una buona idea raccogliere i rametti per le composizioni di Avvento tre giorni prima dell’undicesimo plenilunio: i tavoli ben apparecchiati non sarebbero sempre pieni di aghi! Questa regola, comunque, non dovrebbe animare a marciare nel bosco per impadronirsi selvaggiamente del proprio albero di Natale.
E’ chiaro che non è sempre possibile procurarsi l’albero di Natale te giorni prima dell’undicesimo plenilunio. per questo è utile sapere che gli alberi di Natale ed i rametti per le composizioni durano più a lungo e perdono più lentamente gli aghi, se si fa attenzione alla luna crescente come data.
Anche le composizioni di fiori secchi si conservano meglio se i fiori, purché adatti allo scopo, vengono colti in luna crescente.
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Ottimo sito
Grazie mille Adriano