Realizzare Cesti Intrecciati con Salici e Canne Comuni
Una volta, per svolgere le attività contadine, si disponeva dei tipici cesti intrecciati, ora sostituiti in parte da quelli di plastica.
Le piante dai quali venivano raccolti i rametti adatti a questo tipo di realizzazione erano i salici, ancora oggi presenti ai margini dei campi dei contadini che li usano per ottenere i legnacci da usare nel vigneto e nell’orto.
Questi sono anche la fortuna dei cestai o aspiranti tali dove possono rifornirsi del materiale adatto all’intreccio. Con pazienza, si può anche piantare e coltivare qualche talea di salice, in quanto non esiste albero che più facilmente si posa propagare per talea.
Presso i vivai specializzati esistono diverse varietà di salice che possono vivacizzare con i loro colori le nostre opere d’intreccio, se però troviamo lungo un corso d’acqua un salice adatto, tanto meglio, sarà più economico e pratico da utilizzare per ricavare le porzioni necessarie.
Le talee migliori si ottengono da rami giovani e sani di diametro consistente da piantare in primavera profondamente nel terreno, lasciando solo qualche gemma,. Se l’attecchimento ha successo nel giro di un paio d’anni si può procedere già alla raccolta di vimini.
La raccolta del vimini per l’intreccio viene eseguita nel periodo di riposo invernale (da dicembre a febbraio), una settimana prima e una dopo la luna nuova.
Sono da preferire i rami più lunghi e più sottili, con pochi o addirittura senza rametti laterali, per questo è bene tenere l’impalcatura di rami il più basso possibile, circa all’altezza del ginocchio, così i vimini risulteranno migliori poiché la chioma sarà compatta e con poche ramificazioni secondarie.
Col passare del tempo la chioma tende a espandersi, è bene assecondare questo andamento lasciando formare alle diramazioni più basse un palco più ampio con maggiori quantità di vimini. Le potature quindi devono solo servire per accorciare i rami di diametro troppo consistente per quelli che sono i nostri fini, così che dalle loro gemme abbiano origine nuovi rametti sottili.
Subito dopo la raccolta è bene procedere a una cernita che ci potrà agevolare nel lavoro dell’intreccio, i rametti più sottili (diametro 1-5 mm) sono adatti per realizzare il fondo del cesto, o per la legnatura autunnale della vigna, e vanno quindi separati dagli altri. I vimini con diametro di 15 mm invece possono essere conservati, con gli altri di diametro intermedio , in quanto dopo averli spaccati saranno utili sia per realizzare il fondo che per il bordo del cesto.
Una volta selezionati i vimini bisogna legarli in fasci da tenere diritti con due o tre legnature, in modo che qualora secchino li si possa facilmente collocare in una vasca d’acqua per renderli nuovamente flessibili. E’ comunque sempre bene conservare i fasci di vimini al fresco e sempre all’ombra.
Quando si crea un cesto intrecciato è sempre utile abbinare al vimini del salice le canne comuni della specie Arnudo donax, in quanto l’intreccio con queste canne ne conferisce leggerezza e resistenza.
Le canne si abbinano bene ad altri materiali e ne bastano una o due per intrecciare tutti il bordo di un cesto di medie dimensioni, grazie alla lunghezza delle canne sarà possibile ottenere un intreccio con poche giunture con un risultato migliore.
Il taglio delle canne da usare per i cesti intrecciati si effettua nel mese di gennaio, nel periodo tra una settimana prima e una dopo la luna nuova.
Il motivo è che la canna ha un ciclo vegetativo lungo (febbraio-dicembre), specialmente nelle località a clima mite. Se si tagliano le canne durante questo periodo si arreca danno al canneto, con produzione successiva di canne di scarsa qualità, e otterremo del materiale poco legnoso.
La raccolta si effettua con una cesoia troncarmi, conviene eseguire al taglio completo senza fare selezioni delle canne, così l’anno successivo produrrà tutti i fusti di un anno, che sono le canne migliori per l’intreccio in quanto non hanno rametti secondarie presentano internodi molto lunghi. Più acqua c’è nel canneto, più velocemente crescono le canne.
Dopo la raccolta bisogna legare le canne in fasci di 15-20 da riporre in piedi, se se ne raccolgono tante però i fasci non vanno ammucchiati in maniera serrata altrimenti si corre il rischio che l’umidità eccessiva le faccia parzialmente vegetare, rendendole inadatte all’uso.
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