Il terriccio di cotiche erbose, ricco di sostanza organica, è costituito da cotiche erbose di vecchi prati in buono stato vegetativo, prelevate in autunno e lasciate decomporre per qualche tempo.
Lo sfagno essiccato trova impiego come componente nei substrati di coltivazione di Orchidee, Bromeliacee e altre piante epifite e nel radicamento di talee.
Lo sfagno verde, invece, si utilizza per ricoprire i tutori di piante volubili munite di radici aeree (Philodendron, Syngonium, Pothos ecc.).
L’Osmunda e il Polypodium sono due felci le cui radici, mescolate in parti uguali con lo sfagno, costituiscono un composto organico molto adatto per la coltivazione delle orchidee e delle piante epifite.
Queste radici fibrose, caratterizzate da lenta decomposizione, conferiscono al substrato una buona permeabilità, garantendo il mantenimento della struttura per lungo tempo.
Il composto organico di lombrico è stato proposto come substrato di coltivazione nella coltura in contenitore, a seguito dello sviluppo della lombricoltura.
La sua utilizzazione non sembra determinare, nella maggior parte dei casi, vantaggi sostanziali per la crescita delle piante.
Il compost esausto di fungaia presenta un alto contenuto di sostanza organica (30-40%), di elementi minerali (K, P), di azoto proteico e di sali solubili. Prima dell’uso il materiale deve essere compostato per la durata di 2-3 mesi e, se si procede alla sua pastorizzazione, è necessario arieggiarlo al fine di eliminare l’ammoniaca che si è formata durante tale processo. Può essere addizionato al miscuglio, in percentuale del 25-30% el volume.
I sottoprodotti dell’industria enologica (graspi e vinacce) e olearia (sanse) possono ssere utilizzati come componenti organici dei substrati, previo compostaggio che ne riduce la salinità e il livello in fitotossine, particolarmente elevato nelle vinacce.
Il pH, specialmente quello delle vinacce, non è uniforme, poiché dipende dalla zona di cltivazione e dal trattamento a cui queste sono state sottoposte (torchiatura o distillazione). Entrambi i materiali hanno un peso specifico apparente maggiore di quello della torba, buona porosità libera (30-32%) e una capacità di ritenzione idrica pari al 47% e 28%, rispettivamente nelle vinacce e nelle sanse.
Le sanse possono essere utilizzate per fornire un miscuglio insieme ad alghe marine che viene inoculato con batteri cellulosolitici, ligninolitici e pectinolitici e batteri azotofissatori (cofuna).
Anche i cascami di pelletteria (scarti della lavorazione delle concerie e pelletterie) possono essere utilizzati come componente di un mezzo di crescita, dopo essere stati essiccati e macinati.
Presentano una reazione intorno alla neutralità, con elevati contenuti in sali minerali, azoto e fosforo, ma eccessivi livelli di rame, zinco e cromo.
Alghe, derivate dalla raccolta lungo le zone costiere, vengono impiegate in alcune aree limitate quale substrato per la produzione di ortaggi fuori suolo. Particolare attenzione dovrà essere riservata alla eliminazione di eccessi di salinità.
Il Cellager è un materiale cellulosico leggero (40 kg m-3) che si rigonfia quando viene inumidito. Ha elevata capacità per l’acqua, ma subisce rapida degradazione per opera di microrganismi cellulosolitici.
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